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1.1.22

la città scenario di abitudini e tradizioni

Il look a festa di questi giorni ci fa percepire i luoghi in cui viviamo in maniera diversa influenzando non soltanto la nostra percezione dello spazio ma soprattutto il nostro stato d'animo. Ovviamente questo è un effetto voluto altrimenti non avrebbe senso darsi da fare con gli addobbi, le luminarie, eccetera.

In ogni luogo le feste e le tradizioni legate ad esse sono vissute in modo diverso e ritengo che una delle cause sia anche l'assetto urbanistico. Ancora oggi alcune manifestazioni religiose come le processioni con gruppi statuari sono ancora vive soprattutto nei piccoli borghi. In genere nelle grandi città tali manifestazioni sono riservate al santo patrono.

Ai cori di Natale, quelli che siamo soliti vedere nei film ambientati nello stato di New York, difficilmente potremmo assistere nelle località italiane. Pensandoci su, infatti, essi si svolgono soprattutto nelle cittadine caratterizzate da case a schiera, si pensi a quelle tipiche di Brooklyn per esempio, o alle casette unifamiliari dotate di piccolo spazio verde antistante. 

L'assetto urbanistico regolare, di strade e blocchi di case perfettamente perpendicolari tra loro è ben lontano da quello dei borghi medievali con un assetto decisamente più organico. Inoltre, a livello percettivo, è diverso da quello altrettanto regolare ma più dispersivo della città.

In quest'ultima tipologia risulterebbe più difficile passare casa per casa ad intonare cori a meno che non si bussasse porta a porta all'interno del condominio di turno.

Dunque questo cosa significa? Spesso ho detto e scritto di come lo spazio influisca sulla nostra psiche ma queste considerazioni mi fanno pensare che l'assetto urbanistico condizioni anche le nostre abitudini e tradizioni, il loro sviluppo e permanere.