24.3.24

ristrutturazione facile e bonus



Gli incentivi fiscali nell'ambito edilizio hanno portato da un lato all'aumento delle ristrutturazioni, dall'altro ad un notevole aumento dei costi dovuto alla difficoltà di approvvigionamento della materia prima e alla diminuita forza lavoro. In sintesi significa che, soprattutto in questo ultimo anno, i costi per una ristrutturazione per molti materiali e servizi sono raddoppiati se non triplicati. Tuttavia, in generale, anziché sviluppare un atteggiamento conservativo le ristrutturazioni sono diventate sempre più selvagge ed invasive. 

Questa purtroppo è una pratica diffusa da parecchi anni che implica l'annullamento dei caratteri stilistici di una casa. Significa che a prescindere dall'epoca di costruzione, una volta varcato il portone d'ingresso, tutte le case sembrano appena costruite.

Poco importa che l'abitazione sia ubicata in un edificio dei primi del novecento o in un moderno condominio. Tutta la sua storia e gli elementi caratterizzanti sono spazzati via, cancellati per sempre.

Nei cassoni delle macerie antistanti i cantieri delle ristrutturazioni, sempre più spesso, vedo antiche porte a due ante o porte uniche in legno destinate a lasciar posto a terribili porte tamburate in laminato. Oppure -azione altrettanto criminale- infissi in legno originali dell'epoca e quindi stabilizzati (per la stagionatura) destinati a cedere il posto a nuovi infissi in legno, alla rincorsa delle detrazioni fiscali. Peccato che molto spesso, in una ristrutturazione normale (quindi non cappotto termico più fotovoltaico, ecc.) il salto della classe energetica sarà di un solo livello.

Se da un lato i costi sono aumentati dall'altro vi è l'ingordigia di molte persone che pensano che con i vari bonus la ristrutturazione debba essere sostenuta tutta dallo Stato. 

Ricordo che lo Stato è anche chi sta leggendo in questo momento. 

Questo comportamento tipicamente italiano ovviamente ha portato ad una diminuzione in termini percentuali di molte detrazioni fiscali non consentendo così a molte persone di poter mettere a posto le proprie abitazioni o condomini.


© Tutti i contenuti, foto, immagini e testo sono di proprietà di Roberta Canestro, se non diversamente accreditato. Nulla può essere copiato, modificato o riutilizzato in qualsiasi modo senza il preventivo consenso scritto dell'autrice.

18.2.23

la casa e le ferite dell'anima

                                                                                                                                                                                 Foto Nine Koepfer

Siamo abituati a parlare e a leggere sulla casa su misura intendendo l'abitazione come qualcosa che deve essere sagomato, modellato, insomma progettato, come se fosse un abito su misura dei committenti rispecchiandone la personalità adeguandosi ai suoi interessi ed abitudini. E tutto questo è verissimo. Confermo in pieno. Di tutti i progetti che ho realizzato non ce n'è uno che somigli ad un altro. Ogni volta mi trovo alle prese con personalità completamente differenti e a progettare spazi con caratteristiche proprie ed uniche.

Ovviamente nel momento in cui progetto uno spazio su misura esso rappresenta il committente. Lo spazio è il riflesso esteriore della sua personalità o forse, più correttamente, dell'idea che ha di sé. Ci saranno case minimaliste, case massimaliste, case con accenti più romantici, e così via.

Nell'ultimo anno mi è successo anche di prendere coscienza di un diverso aspetto dell'abitare. Può succedere infatti che la casa non sia più la manifestazione della personalità di chi la abita ma che diventi l'esternalizzazione del suo stato d'animo, del suo malessere.

Non sono uno psicologo ma ritengo che lo stato d'animo e la personalità siano due cose differenti. Una persona, per quanto socievole e gioiosa, nel momento in cui soffre (per svariate cause e questo fa parte della vita) reagisce a suo modo e a volte, purtroppo, lasciandosi andare. Se quest'ultima reazione a volte riguarda l'aspetto fisico della persona a volte invece può riguardare la casa facendola diventare la rappresentazione delle proprie emozioni.

Come accennato qualche rigo prima è proprio nell'ultimo anno che ho preso coscienza di quest'altro aspetto, lavorando ad un cantiere in uno stabile d'epoca e spesso mi capitava d'incontrare la proprietaria di uno degli appartamenti che si affacciano sul cortile al piano terra. Questa donna dall'animo gentile veniva additata dagli altri condomini come la signora "alla quale manca qualche rotella".

Purtroppo, nella nostra società, è sempre più frequente giudicare le persone e credo anche più facile perché il giudizio crea la distanza e la distanza ci autorizza a non occuparci del prossimo. E' capitato dunque un giorno che entrassi a casa della signora gentile. Mi sono trovata di fronte ad uno scenario che ricordava tanto quello delle trasmissioni sugli accumulatori seriali. 

In quell'appartamento vi era molto più di quello che normalmente potrebbe essere definito disordine. Sembrava un accampamento. Parlando con la signora gentile si è rivelata una poetessa (ma non poteva essere altrimenti), una donna colta e attiva sul piano sociale che si dedica al prossimo con attività di volontariato. 

Ma è emerso anche un suo grande dolore che l'ha portata all'abbandono della casa. Non saprei spiegare da un punto di vista psicologico quali dinamiche si inneschino per indurre una persona a reagire in questo modo. Il dolore fa sentire soli, piccoli, impotenti ed abbandonati a se stessi. Credo che si sia innescato un meccanismo di transfert dall'inconscio della signora gentile alla casa.

Parlando con la signora gentile le ho espresso la mia sensazione. Le ho detto che sembrava che in quella casa fosse accampata, non che vi vivesse. La sua casa non rifletteva la sua personalità ma il suo dolore. Da quel giorno la signora gentile ha ricominciato a mettere ordine nella sua casa. Ha eliminato tutto il superfluo. Ha tinteggiato ma soprattutto a cominciato a reagire.

Oggi, a distanza di diversi mesi, tutto è tornato alla normalità e la signora gentile vive in appartamento rifiorito esattamente come lei. Probabilmente se i vicini di casa si fossero fermati a parlare con lei e a darle conforto tutto questo non sarebbe neanche successo o comunque il sentire la vicinanza del prossimo le avrebbe dato la forza per reagire prima.

Tutto questo insegna che una casa non sono le mura e gli arredi ma molto di più.

1.1.22

la città scenario di abitudini e tradizioni

Il look a festa di questi giorni ci fa percepire i luoghi in cui viviamo in maniera diversa influenzando non soltanto la nostra percezione dello spazio ma soprattutto il nostro stato d'animo. Ovviamente questo è un effetto voluto altrimenti non avrebbe senso darsi da fare con gli addobbi, le luminarie, eccetera.

In ogni luogo le feste e le tradizioni legate ad esse sono vissute in modo diverso e ritengo che una delle cause sia anche l'assetto urbanistico. Ancora oggi alcune manifestazioni religiose come le processioni con gruppi statuari sono ancora vive soprattutto nei piccoli borghi. In genere nelle grandi città tali manifestazioni sono riservate al santo patrono.

Ai cori di Natale, quelli che siamo soliti vedere nei film ambientati nello stato di New York, difficilmente potremmo assistere nelle località italiane. Pensandoci su, infatti, essi si svolgono soprattutto nelle cittadine caratterizzate da case a schiera, si pensi a quelle tipiche di Brooklyn per esempio, o alle casette unifamiliari dotate di piccolo spazio verde antistante. 

L'assetto urbanistico regolare, di strade e blocchi di case perfettamente perpendicolari tra loro è ben lontano da quello dei borghi medievali con un assetto decisamente più organico. Inoltre, a livello percettivo, è diverso da quello altrettanto regolare ma più dispersivo della città.

In quest'ultima tipologia risulterebbe più difficile passare casa per casa ad intonare cori a meno che non si bussasse porta a porta all'interno del condominio di turno.

Dunque questo cosa significa? Spesso ho detto e scritto di come lo spazio influisca sulla nostra psiche ma queste considerazioni mi fanno pensare che l'assetto urbanistico condizioni anche le nostre abitudini e tradizioni, il loro sviluppo e permanere.


27.12.21

grigio: il nuovo neutro?

Progetto di Roberta Canestro Architetto

                                                                                                                                                                      progetto e foto: Roberta Canestro Architetto

A proposito del colore grigio... esso è stato decretato colore dell'anno 2021. (Ogni anno viene decretato "il" colore dell'anno).

Niente di più lontano dalla mia professionalità il consigliare ad un committente un colore basandomi su quanto dettato dalla moda.

Intendiamoci non sto criminalizzando il grigio ma l'uso improprio che se ne fa.

Quello che vedete in foto è uno scorcio di una stanza da bagno che ho progettato qualche anno fa e che, senza falsa modestia, è risultato davvero elegante e particolare per il taglio dato e la scelta di ogni dettaglio.

Il grigio può risultare infatti estremamente elegante!

Se non sei un esperto del colore però può risultare estremamente noioso e cupo. 

In questi ultimi anni purtroppo l'ho visto molto spesso utilizzato nella seconda maniera. Chi lo ha utilizzato quasi sempre pensava di dare un tocco di eleganza alla propria casa ma quest'ultima è fatta di dettagli ed un colore da solo non basta. 

Il grigio può essere un colore meraviglioso ma utilizzato in maniera errata può rendere la permanenza in un ambiente veramente difficoltosa.

L'unico punto sul quale sono d'accordo con quanti -solo perché hanno letto o scrivono (copiando quanto letto)sul significato dei colori- si sentano degli esperti in materia è che i colori influiscono profondamente sulla nostra psiche.

Ma attenzione! Tutti i colori possono avere degli effetti collaterali anche quelli che vengono definiti rilassanti o neutri.

Ma poi il grigio è veramente un neutro? 

L'uomo ha la visione a colori, spegnere tutto con il grigio non ha senso. E' come se qualcuno avesse staccato la luce e stare al buio è sempre e comunque disorientante a meno che non siate un gatto.


2022 il colore dell'anno

                       

                                            

foto by Pantone

Se state leggendo questo post è perché sapete che ogni anno viene decretato un colore che influenzerà tutto ciò che concerne moda, arredamento, accessori, ecc.

Quest'anno, il colore decretato dal Pantone Color Institute è il Very Peri, un blu che vira verso il viola.


Questo colore lo ritroveremo praticamente dappertutto. 

Cosa ne penso? 

So che questo colore sarà molto presente ma francamente come vero esperto del colore mi curerò di questa indicazione esattamente come gli altri anni ovvero quasi per niente.
So che lo ritroverò su molte pareti di abitazioni ed esattamente come gli altri colori che hanno fatto moda anche questo farà a pugni con il contesto nel quale sarà calato salvo qualche eccezione dovuta più alla fortuna del caso che a uno studio vero e proprio.

Il professionista non utilizza i colori indicati dalla moda del momento ma progetta e sceglie secondo dati compositivi e contestuali attenzionando tutti i fattori.

Lo scorso anno era quello del grigio+giallo.

Considerando che già eravamo in piena pandemia non è neanche difficile pensare a come si sia arrivati a decretare il grigio.
Spesso utilizziamo delle analogie con il colore per esprimere gli stati d'animo. La pandemia sicuramente ci ha fatto pensare a colori cupi, alla zona grigia nella quale ancora ci troviamo. Il grigio non è il nero e ci fa pensare che rischiarando poco a poco ci avvicineremo prima o poi al bianco, quindi alla fine della zona di ombra.
L'istituto Pantone per dare una nota di vitalità e di ottimismo ha associato il giallo.

Il risultato di questi ultimi anni è stato l'uso estensivo del grigio ma questo è l'argomento del prossimo post.



12.6.20

Nursery Orio al Serio - Bergamo Airport

nursery orio al serio airport


Il tempo vola, letteralmente! 
Essendo presa dai tanti impegni ho dimenticato di scrivere del mio progetto di nursery realizzato qualche anno fa presso l'aeroporto Caravaggio, di Orio al Serio, provincia di Bergamo. Si trova al piano delle partenze. 

Questo spazio è dotato di un grande fasciatoio che può ospitare sino a tre neonati contemporaneamente
e di un lavabo a misura di bambino oltre quello per gli adulti, entrambi dotati di dispenser di sapone liquido e miscelatore con fotocellula. In questo modo, e torna utilissimo specialmente in questo periodo, il bambino o l'adulto non devono toccare nulla.

La pavimentazione ed il rivestimento delle piastrelle erano già esistenti e non potevano essere sostituiti.

Oltre l'aspetto distributivo ho tenuto in considerazione l'aspetto ludico. Ispirandomi ai disegni colorati dai bambini ho rappresentato con dei listelli colorati, posizionati su pannelli retroilluminati curvati come il resto della calotta in legno, i continenti.

La scelta di utilizzare i listelli come se fossero un tratteggio si ispira ai disegni colorati dai bambini.
Un altro elemento decorativo che si ritrova in più punti della nursery dell'aeroporto di Orio al Serio è un aeroplanino rosso.
Il piano dei lavabi, del fasciatoio e del ripiano a lato, nel quale trovano alloggio un porta-rotolo di carta da utilizzare per ricoprire il fasciatoio ad ogni cambio e il porta pannolini usati, sono realizzati in corian. 

Al di sotto del fasciatoio vi è l'alloggio per le valigie e dei ripiani dove riporre le giacche o le borse.

E voi l'avete utilizzata? Mi piacerebbe conoscere il vostro parere.





1.2.20

Guida alla stesura di una tesi di storia dell'architettura

guida alla stesura di una tesi di storia dell'architettura

Sono trascorsi dieci anni da quando ho iniziato a scrivere questo blog. A quei tempi non era così consueto come ai nostri giorni in cui di blog di architettura o design ce ne sono veramente tantissimi anche se stanno prendendo sempre più piede altri social network che assolvono la stessa funzione. Nonostante i miei lunghi periodi di silenzio penso che il blog abbia una sua poetica, è come se avesse un ritmo più disteso, più lento, più riflessivo,  che mi riporta ogni volta, e a distanza di tempo tra le sue righe. 

Durante questi due anni di assenza dal blog ne è passata di acqua sotto i ponti.Sono stata impegnata in esperienze professionali molto intense sul piano emotivo. Ho avuto modo di lavorare a progetti entusiasmanti come, per esempio, quello della nursery al piano delle partenze (primo piano) realizzato nell'aeroporto di Orio al Serio oppure di relazionare ai seminari di formazione per architetti avendo l'opportunità di conoscere tanti colleghi; di trasferire lo studio in una nuova sede e di lavorare con gli studenti del Politecnico di Milano. A loro e a tutti gli studenti che ho incontrato negli anni precedenti a Lecco e a Palermo è dedicata la

Guida alla stesura di una tesi di storia dell'architettura.

28.12.17

Rosso

restyling con il colore Roberta Canestro

Il 2017 è stato un anno molto intenso, ricco di esperienze   personali e professionali. Da questo punto di vista, al momento, è più aggiornato il sito web che questo blog. 
Uno dei progetti che ha impegnato il mio studio quest'anno è la conversione di uno spazio in sala polifunzionale. Un intervento basato sul disegno di pochi elementi d'arredo e sul colore. Il risultato è uno spazio fortemente caratterizzato nel quale converge l'identità dello showroom al quale è annesso.
In foto uno scorcio. Rosso. Rosso e ben augurale.



7.10.16

Parigi



[... segue da] A febbraio ho visitato Parigi. Ha piovuto quasi tutto il tempo ma ciononostante attraverso il velo grigio ne traspariva tutta la bellezza della quale ho potuto gioire soprattutto passeggiando per le sue vie.  Camminare, per me, è infatti il modo migliore per conoscere un luogo, per appropriarsene, leggendone le stratificazioni, le linee, le forme, i colori, e coglierne l’essenza, anche attraverso gli odori. Uno spazio, un luogo, un edificio oltre ad essere un invaso o un contenitore, concorre a creare un contesto e cos’è, quest’ultimo, se non l’insieme delle sensazioni che suscita nel nostro intimo? Mi chiedo come mai sia così difficile comprendere un suggerimento dell’anima e lasciarsi andare invece, come tristemente dimostrato dalle nostre periferie ma non solo, all’abbrutimento dei sensi del quale lo spazio fisico è un riflesso. Prendersi cura di ciò che ci circonda equivale a prendersi cura di sé stessi. Vivere in un ambiente armonioso è rasserenante, per tutti, anche quando per ottenerlo occorrono più prove di colore.

22.9.16

nel frattempo - meantime




Molte persone mi hanno chiesto perché non aggiornassi il blog da tanto tempo. A dire il vero non mi ero neanche resa conto che fossero trascorsi quasi dieci mesi durante i quali sono stata assorbita totalmente dal lavoro ma anche da impegni ed interessi personali.

Ho avuto la fortuna di lavorare per committenti di vecchia data ma anche per nuovi, incontrando persone sensibili ed estremamente stimolanti, ed ho avviato dei progetti interessanti e molto importanti dal punto di vista sociale, destinati soprattutto ai bambini e ragazzi. Ho progettato e realizzato nuovi spazi ed arredi sperimentando anche connubi tra diversi materiali. Ho visitato fiere e mostre e le opere dei grandi maestri dell’architettura. Ho fruito della bellezza dell’Opera e del Balletto e visto film dalla fotografia eccezionale. Ho viaggiato con la fantasia ma anche fisicamente. Ho sperimentato nuove ricette in cucina ed accostamenti di colori. Ho tratto ispirazione e spunti di riflessione da tutto quello che mi ha circondata. 

Dieci mesi non si possono sintetizzare. Per raccontare dieci mesi occorrono dieci mesi ma forse, un po' alla volta, prossimamente ve li potrò raccontare.

29.12.15

Donna Moderna


Grazie a Donna Moderna e alla giornalista Giorgia Nardelli che mi ha intervistato sull'angolo studio per i bambini. L'articolo è pubblicato nell'ultimo numero di dicembre e, per quanto mi riguarda, rappresenta la ciliegina sulla torta, la perfetta conclusione di un anno ricco di emozioni tra le quali l'esperienza al Fuorisalone di Milano, con la presentazione del prototipo del "5.2.6. Architettura Mobile", e l'allestimento di una delle sedi della mostra itinerante dedicata al grande maestro Vico MagistratiSpero che il 2016 possa essere altrettanto ricco di emozioni per tutti. 

Auguri di Buon Anno!

...

Thanks to Donna Moderna and Giorgia Nardelli journalist who interviewed me about the corner studio for children.
The article is published in the latest issue of December and, for me, is the cherry on the cake, the perfect conclusion of one year full of emotions including experience at the Fuorisalone of Milan, with the presentation of the prototype "5.2.6. Mobile Architecture", and the installation of one of the locations of the exhibition dedicated to the great maestro Vico Magistretti.
I hope that 2016 will be full of excitement for everyone. 
Happy New Year!

30.10.15

Vico Magistretti, archivio in viaggio



L'archivio in viaggio dell'architetto e designer Vico Magistretti  è approdato, nell'ambito della manifestazione iDesign, ai Cantieri Culturali della Zisa, a Palermo.
Presso il padiglione ZAC, ho avuto il privilegio di allestire, insieme a Daniela Brignone - ideatrice della manifestazione - la mostra che racconta  il mondo del Maestro attraverso foto, schizzi, progetti, memorie ed oggetti. 

La mostra promossa dalla Fondazione Magistretti e dall'Azienda DePadova, si è svolta dal 13 al 25 ottobre.

Ringrazio gli studenti della Facoltà di Architettura e dell'Accademia di Belle Arti che hanno contribuito alla realizzazione.

...
The  traveling archive of the architect and designer Vico Magistretti has arrived, within the event iDesign, to the Cantieri cultural Zisa, ZAC pavilion, where I had the privilege to design, with the event creator Daniela Brignone,  the exhibition sponsored by the Foundation Magistretti and by the Company  DePadova.
The exibition tells the world of the Maestro through photographs, sketches, plans, memories and objects.

I thank the students of the Faculty of Architecture and Fine Arts Academy who contributed to the realization.

4.6.15

il colore giusto - the right color

bmw colore

Per quanto strano possa sembrare le immagini della BMW sono assolutamente in linea con i contenuti di questo blog.

Qualche settimana fa ho avuto modo di visionare dal vivo lo splendido esempio di "Art Car", opera di Jeff Koons, durante la retrospettiva a lui dedicata, al Centre Georges Pompidou, a Parigi. Quando l'ho vista ho pensato che fosse perfetta per descrivere in cosa consista il mio lavoro di progettazione del colore.
Osservando la BMW nera, a sinistra della foto, noterete come le linee ed i volumi risultino ben definiti. 
Osservando la "Art Car" noterete invece come sia difficile avere una lettura immediata delle linee e come su queste prevalga il senso del volume. 
Ciò dipende dal fatto che il colore può modificare la nostra percezione degli oggetti e dello spazio.
Noterete inoltre come le fasce irregolari di colore diano la sensazione come se si fossero incollate addosso all'"Art Car" a causa dell'elevata velocità raggiunta mentre attraversa lo spazio. L'impressione che suscita quindi è di grande potenza. Questo significa che il colore trasmette valori, significati. 

Oltre la sensazione di potenza, un colore o combinazioni di colori possono trasmettere sicurezza, benessere, comfort, eleganza, gioia, opulenza, tristezza, insicurezza, scarsità, ecc. 

Il mio lavoro di progettazione del colore consiste quindi nell'individuare i punti di forza di un oggetto, di uno spazio o di un contesto e svilupparne il potenziale sia che si tratti di 
un nuovo progetto, sia che si tratti di un restyling. Nell'ultimo caso il colore costituisce anche il metodo più economico per dare nuova linfa sia agli interni, che agli esterni che allo spazio urbano.
...

Strange as it may seem the images of the BMW are absolutely in line with the contents of this blog.

A few weeks ago, I had the opportunity to watch the splendid example of "Art Car", by Jeff Koons, during the retrospective dedicated to him at the Centre Georges Pompidou, in Paris. When I saw it I thought it was perfect to describe what constitutes my work of color design.

Looking at the BMW in black, you will notice how the lines and volumes are clearly defined and how difficult is to have an immediate reading, in the "Art Car", where prevail the sense of volume.

This depends on the fact that the color can change our perception of objects and space.

You will also notice how the irregular bands of color give the feeling as if they were glued to the "Art Car" because of the speed reached as it passes through the space. The impression you get is therefore of great power. This means that the color transmits values, meanings.

Besides the feeling of power, a color or color combinations can convey safety, welfare, comfort, elegance, joy, wealth, sadness, insecurity, scarcity, etc.

My work  of color design consists to identify the strengths of an object, a space or context and develop its potential whether it is a new project or a restyling. In the latter case the color is also the most economical way to give new life to both the interior, which to outsiders that the urban space.

28.5.15

superfici 3D - 3D surfaces


È trascorso un mese dalla fine del Salone del Mobile, a Milano.
Durante questa manifestazione, una delle più importanti al mondo, nell'ambito dell'arredamento e del design, diversi quartieri della città "da bere" si animano dando luogo ad una manifestazione parallela ma altrettanto importante e nota come "Fuori Salone".

Dal 14 al 19 aprile ho esposto, al Fuori Salone, presso il Carlyle Brera Hotel di Milano, "5.2.6. Architettura Mobile": il  prototipo.


"5.2.6" è concepito come un'architettura mobile. Come spesso mi è capitato di spiegare, si tratta di un contenitore concepito come un'architettura, lontano quindi dai canoni tradizionali dei mobili in commercio. "5.2.6" è caratterizzato dal movimento 3D, che ne articola tutte le superfici -comprese quella superiore e quella inferiore visibile attraverso il riflesso nella base in acciaio specchiato-, al quale si contrappone l'andamento orizzontale delle venature del legno. Per ottenere questo effetto sono occorsi sei mesi di ricerca ma ne è valsa decisamente la pena. "5.2.6" costituisce infatti, ad oggi, un unicum nel settore dell'arredamento o del design.  

"5.2.6" è un manufatto davvero esclusivo e se ne sono accorte le centinaia di persone che lo hanno visto e fotografato attraverso le vetrine del Carlyle Brera Hotel e gli addetti del settore che lo hanno definito, riempiendomi di orgoglio, un vero e proprio capolavoro.

Ringrazio Mirco Crisante per il suo caloroso articolo su Domus Webhttp://loves.domusweb.it/architettura-mobile/  e Renato Panigada di Foto Studio GP (http://www.fotostudiogp.it) Sono suoi gli scatti di questo post e quelli riprodotti nell'articolo su Domus Web.

Ringrazio il personale del Carlyle Brera Hotel di Milano.

Un ringraziamento particolare va ai miei raffinati committenti che per primi hanno creduto in questo progetto.
  
...

A month has passed since the end of the Salone del Mobile in Milan.
During this event, one of the most important in the world, in the context of furnishings and design, different parts of the city "to drink" come alive giving rise to a parallel event, but equally important, known as the "Fuori Salone".


From April 14 to 19 have exhibited, at the Fuori Salone, at the Carlyle Brera Hotel Milan, "5.2.6. Mobile Architecture".

"5.2.6" is designed as a mobile architecture. How often I happened to explain, it is a container designed as an architecture, so far from traditional norms of the furniture trade. "5.2.6" is characterized by the 3D motion, which articulates all surfaces - including the upper and the lower visible through the reflection in the stainless steel base -, which is opposed to the horizontal course of the wood grain. To achieve this effect it took six months of research but it was definitely worth it. "5.2.6" is, in fact, to date, unique in the furniture industry or the design.

"5.2.6" is really an exclusive solution and have noticed the hundreds of people who have seen and photographed through the windows of the Carlyle Brera Hotel and industry insiders who have called it, filling me with pride, a real masterpiece.

 Thank to Mirco Crisante for his fantastic article on Domus Web: http://loves.domusweb.it/architettura-mobile/. 
and to Renato Panigadas Foto Studio GP (http://www.fotostudiogp.it)for the images of this post and those reproduced in the article on Domus Web.

I thank the Hotel Carlyle Brera in Milan.

And, finally, a special thanks to my fine customers who first believed in this project.

2.4.15

Casetta-&-Co

Sono lieta di presentarvi la “Casetta-&-Co.”. La prima realizzazione della mia linea di “Giocomobili”. Mobili con i quali i bambini possono interagire giocando.

La “Casetta-&-Co.” è interamente personalizzabile in base alle vostre richieste ed ai vostri ambienti: inviate le foto del vostro ambiente e sarà progettata una “Casetta-&-Co.” personalizzata!

Il nome Casetta-&-Co.” è un gioco di parole che indica da un lato una linea ecologica, rispettosa della salute del bambino e dell’ambiente, e dall'altro il tema della casetta accompagnato  una serie di elementi che assolvono diverse funzioni.

La “Casetta-&-Co.” è quindi un armadio per bambini. Nei suoi ripiani possono essere riposti sia i giocattoli che i libri mentre i contenitori possono accogliere i giocattoli oppure trasformarsi in cassetti ed accogliere la biancheria. I contenitori, dotati di ruote, possono essere estratti dai vani dell’armadio ed essere spostati. 
Casetta-&-Co by Roberta Canestro Architetto

Le sue ante-lavagna costituiscono delle superfici per lasciar libero il bambino di esprimere la sua creatività ma possono essere sostituite con tessuto.

La “Casetta-&-Co.” consente la massima personalizzazione sia nella composizione, sia nelle essenze e può anche essere colorata! 

 E' possibile inserire l'iniziale del vostro bambino oppure altre decorazioni all'interno del rosone.

 Il prototipo della “Casetta-&-Co.” è stato realizzato utilizzando interamente massello di faggio e pino non trattato, rifinito ad olio ma si può avere in diverse essenze e anche in massello e multistrato ecologico.

La “Casetta-&-Co.” si adatta a tutte le esigenze, anche a quelle di un neonato.

Se vi siete lasciati conquistare dalla “Casetta-&-Co.”, con lo stesso entusiasmo con il quale l'ho progettata, e desiderate una versione personalizzata contattatemi.

Ogni “Casetta-&-Co.” è numerata. 


Casetta-&-Co by Roberta Canestro Architetto

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I am pleased to present “Casetta-&-Co.”
The first realization of my line "Giocomobili": furniture with which children can interact playing.

“Casetta-&-Co.” is fully customizable according to your needs and your environment: send photos of your room and will be designed a “Casetta-&-Co.” custom!

The name “Casetta-&-Co.” is a play on words that means on the one hand a ecological line, respectful of the child's health and of the environment, and, on the other hand, the theme of the house accompanied with elements that perform different functions.

“Casetta-&-Co.” is therefore a closet for children. In its shelves can be placed both toys and books while containers can hold toys or turn into drawers and welcome linen. The containers, equipped with wheels, can be extracted.

Its doors with chalkboard surfaces leave the child free to express their creativity. The doors can be replaced with tissue.

"Casetta-&-Co." allows the maximum customization of the composition, in the essences and can also be colored!

 It is possible enter the initial of your child or other decorations inside the circle in the canopy.

 The prototype of “Casetta-&-Co.” was made using entirely solid beech and untreated pine, finished oil, but you can have in different species and also in ecological solid wood and plywood.

“Casetta-&-Co.” fits all needs, even those of a newborn.

If you have left to conquer by “Casetta-&-Co.” with the same enthusiasm with which I designed it and want a customized version please contact me.

Each “Casetta-&-Co.” is numbered.

14.7.14

il colore giusto: gli errori da evitare - the right colour: mistakes to avoid


Selezionare i colori adatti ad ogni ambiente non è un operazione semplice. I fattori da considerare -dei quali ho già trattato in questo e in altri blog-  sono molteplici. 
Ecco perché il colore va progettato e non semplicemente scelto.

L'errore più frequente riguarda il colore per le pareti. Spesso infatti lo si determina lasciandosi condizionare dalla moda, dalle copertine delle riviste, o  facendosi consigliare dai rivenditori del colore. Spesso questi ultimi si occupano anche della tinteggiatura ma questo significa che sanno gestire i supporti, che sono abili nella preparazione delle pareti e nella stesura del colore in quanto materia ma non che siano degli esperti del colore in quanto croma. 
Per creare un ambiente armonioso ci si deve affidare ad un professionista specializzato in progettazione del colore.
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Selecting colors suitable for any environment is not a simple operation. As I have written in the past, in this and other blogs, the factors to consider are a lot.
That is why the color is not simply chosen but designed.

The most common mistake regards color for the walls. Often it is determined from fashion, magazine covers or maybe letting advicing from color's retailers. Often these are also committed to painting but this means that they know how to handle the media, who are skilled in the preparation of the walls and in the application of color as a subject but not they are experts of color as chroma.
To create a harmonious environment there should be entrusted to a colour designer.

10.7.14

raffreddore con intervista - cold with interview


Per arcani motivi ogni volta che mi si prospetta un intervista mi viene un terribile raffreddore, uno di quelli, per intenderci, che annebbia completamente il cervello. 
Mi era già capitato qualche mese fa quando mi avevano invitata a Roma per la registrazione di alcune interviste richieste da un portale dedicato alle mamme e mi è ricapitato anche in occasione dell’intervista del 9 luglio su una radio di Varese.  Anche se devo ammettere che nel caso di Roma è stato veramente drammatico. Al mio raffreddore si era aggiunta anche la pioggia, anzi il diluvio! Il Tevere era esondato e raggiungere lo studio della giornalista, per la registrazione, è stato davvero arduo ma ancora più arduo mettere insieme delle frasi di senso compiuto.
Anche ieri, nonostante fosse una splendida mattina di sole, ancora una volta la “nebbia” influenzale offuscava i miei pensieri  nel momento meno opportuno ovvero  mentre Marta Ferrari, la bravissima conduttrice del programma radiofonico Family Life, in onda ogni mercoledì su Radio Missione Francescana (RMF) mi poneva in diretta delle domande sull'“arredamento formato famiglia”.
Ne ho discusso con il medico il quale tuttavia esclude che si tratti di allergia alle interviste e non esprime alcuna perplessità riguardo la possibilità di andare in onda su RMF ogni mese, a partire da settembre, con una rubrica intitolata “Casa formato Famiglia”.
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For arcane reasons every time I release an interview I get a terrible cold, one of those, to be clear, that completely obscures the brain.
I had already happened a few months ago when I was invited to Rome to record some interviews requests from a portal dedicated to moms and again during the interview, on 9 July, on a radio in Milano. Although I must admit that in the case of Rome was really dramatic. At my cold was added the rain, even the flood! The Tevere was overflows and to arrive in the study of the journalist, for the record, it was really difficult but even more difficult to put together complete sentences.
Also yesterday, although it was a beautiful sunny morning, once again the flu "fog"  clouded my thoughts in the wrong moment that was while Marta Ferrari, the talented conductor of Family Life, a radio program which go on air every Wednesday on RMF, made ​​me live questions about "decor family size".

I have discussed this with the doctor which, however, exclude that it is an allergy to interviews and does not express any concern about the possibility to go on air each month, starting in September, with a section entitled "Family size house" on RMF.

7.7.14

in balcone come al parco... o quasi - in the balcony as the park... or almost

architetto per bambini - roberta canestro

Magari sino ad ora non lo avrete considerato in quest'ottica ma il balcone di casa, anche se a scala ridotta, può trasformarsi in un angolo verde e farci sentire praticamente come al parco.
Attenzione ho scritto parco e non foresta!
Spesso infatti vedo balconi stracolmi di piante distribuite senza regola e che lasciano poco spazio all'uomo. L'effetto è di grande disordine e sporcizia. Ed il balcone, come qualsiasi altro spazio della casa, deve essere facilmente lavabile.
Come operare dunque la trasformazione del vostro balcone?
1) Liberandolo da tutte le cose che non siano funzionali allo scopo (spesso i balconi sono utilizzati come ripostiglio all'aperto).
2) Scegliere piante di varietà ed altezze diverse.
3) Selezionare un quantitativo limitato di piante -quindi non ammassarle- affinché ci possa prendere cura di ciascuna di esse evitando inutili e pericolosi salti agli ostacoli.
4) Prediligere vasi sollevati da terra in modo da lasciar libero il pavimento per la pulizia limitando i vasi bassi alle piante più pesanti.
5) Nel caso in cui in famiglia vi siano dei bambini piccoli dotare il parapetto di rete a maglia piccola.
6)Posizionare le sdraio e godersi il risultato ottenuto.

[pubblicato anche su tantiaugurimamma]

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Maybe until now you have not considered in this context but the balcony of the house, though on a smaller scale, can be transformed into a green corner and made us feel almost like at the park. 
Warning I wrote park, no forest! 
In facts often I see balconies overflowing with plants distributed without regulation and space for man. The effect is of great disorder and dirt. And the balcony, like any other space of the house, should be easily washable. 
Well how to operate the transformation of your balcony? 
1) Freeing it from all the things that are not functional to the desired result (in fact often the balconies are used as outdoors storage). 
2) Choosing a variety of plants and in different heights. 
3) Selecting a limited quantity of plants so you can take care of each of them avoiding unnecessary and dangerous  obstacles jump. 
4) Prefering pots off the ground limiting low plants heavier. 
5) In the event there is, in the family, a child use a balcony guarding mesh.
6) Place the deck chairs and enjoy the result.