[... segue da] A febbraio ho visitato Parigi. Ha piovuto quasi tutto il tempo ma ciononostante attraverso il velo
grigio ne traspariva tutta la bellezza della quale ho potuto gioire soprattutto
passeggiando per le sue vie. Camminare,
per me, è infatti il modo migliore per conoscere un luogo, per appropriarsene,
leggendone le stratificazioni, le linee, le forme, i colori, e coglierne l’essenza,
anche attraverso gli odori. Uno spazio, un luogo, un edificio oltre ad essere un
invaso o un contenitore, concorre a creare un contesto e cos’è, quest’ultimo,
se non l’insieme delle sensazioni che suscita nel nostro intimo? Mi chiedo come
mai sia così difficile comprendere un suggerimento dell’anima e lasciarsi
andare invece, come tristemente dimostrato dalle nostre periferie ma non solo,
all’abbrutimento dei sensi del quale lo spazio fisico è un riflesso. Prendersi cura di ciò che ci circonda equivale a prendersi cura di sé
stessi. Vivere in un ambiente armonioso è rasserenante, per tutti, anche quando
per ottenerlo occorrono più prove di colore.